Variante Val Masino
Le tappe del Sentiero Roma variante Val Masino 3-4 giorni
TAPPA 1
Bagni di Masino/Rifugio Omio
Dal posteggio dei Bagni di Masino (1172 m), superato l'edificio termale, si raggiungono i primi cartelli che indicano il sentiero per il rifugio. Si attraversa un piccolo ponte, fino a raggiungere una mulattiera che sale verso destra addentrandosi nel bosco. Il sentiero, segnalato con segnavia bianchi e rossi, descrive un percorso piuttosto diretto per raggiungere il rifugio. Oltrepassato il bosco di conifere (quota 1750 m circa) il sentiero si dirige a sinistra per lastroni fino a raggiungere il rifugio Omio (2100 m 2h).
TAPPA 2
Rifugio Omio/Rifugio Gianetti (Sentiero Risari)
Dal rifugio, seguendo le indicazioni bianche e rosse, si attraversano i pascoli della Valle dell'Oro fino ad arrivare all'imbocco del Passo del Barbacan, segnalato da un grande rombo bianco. Si accede al passo attraverso un canalino ripido e attrezzato, prestare attenzione! Superato il tratto più impervio, il sentiero piega a destra e sale più dolcemente su tratti erbosi. Il tratto finale si fa più ripido fino a raggiungere il passo del Barbacan sud-est (2610 m 2.00 h). Dal passo si scende dapprima su cenge esposte (tratto interamente attrezzato) fino a raggiungere il bivio per il passo del Barbacan “nord-ovest”, qui bisogna prestare attenzione alla caduta di massi innescata da chi arriva dal “Sentiero Roma”. Da qui si prosegue, seguendo il tracciato del Sentiero Roma, fino a raggiungere rifugio Gianetti (2534 m 2.00h).
TAPPA 3
Rifugio Gianetti/Rifugio Allievi Bonacossa
Dal rifugio si attraversa la parte orientale della Val Porcellizzo fino ai Pizzi Gemelli, punto in cui il sentiero perde un po' di quota per aggirarli.
Da qui il sentiero riprende quota, alterna tratti erbosi a tratti di pietraie fino a farsi più ripido ed impervio in prossimità del passo del Camerozzo (2763 m 1.40h). La salita al passo è attrezzata.
Raggiunto il passo, il sentiero scende in Valle del Ferro. La discesa, nonostante sia attrezzata, è molto ripida e molto esposta ( chi soffre di vertigini può accusare questo tratto. Per questo motivo consigliamo di prendere in considerazione di affrontare il Sentiero Roma in senso opposto, cosi da risalire il Passo del Camerozzo nel punto più esposto). Giunti alla base della ripida parete, il sentiero svolta a sinistra per addentrarsi nella selvaggia Valle del Ferro. Al centro della vallata un cartello indica che a 50 m verso valle è situato il Bivacco “Molteni Valsecchi” (2560 m 1.10 h).
Si completa la traversata percorrendo una lunga placconata poco inclinata che permette di raggiungere la base del Passo Qualido (2674 m 50 min) la cui risalita avviene da un canale pieno di sfasciumi che non presenta grandi difficoltà.
Più ardua è la discesa dal versante opposto. La traccia del sentiero, dopo un traverso verso destra un po aereo, si abbassa lungo la ripida parete fino a raggiungere i pascoli della Val Qualido. I tratti più esposti sono attrezzati.
Attraversata la vallata, dapprima in quota poi in leggera discesa, si raggiunge l'imbocco di un canalino di sfasciumi che permette di risalire, tramite catene, lo stretto Passo dell'Averta (2540 m 1.00 h). La discesa in Val di Zocca avviene per una ripida cengia attrezzata fino a raggiungere un pianoro verdeggiante. Il sentiero aggira l'imponente Cima di Zocca , tratto attrezzato, e scende per tornanti per una decina di metri. Il tracciato risale verso nord, aggira uno scosceso avvallamento e scende fino a raggiungere il rifugio Allievi Bonacossa (2385 m 1.10h).
TAPPA 4
Rifugio Allievi Bonacossa/ Rifugio Ponti
Dal rifugio si imbocca il sentiero che sale dopo il locale invernale. Dopo una prima salita su terreno reso irregolare dal susseguirsi di torrentelli, tratti erbosi, detriti e placconate, si raggiunge il Passo del Torronte (2518 m 1.15h)
La discesa in Val Torrone non è particolarmente difficile, ma richiede attenzione poiché il canale è ripido e stretto. I punti più impervi sono attrezzati.
Giunti in val torrone, il sentiero piega verso sinistra fino ad arrivare alla base dell'imponente Picco Luigi Amedeo, da qui il sentiero scende per aggirare una placconata insidiosa (in passato il tracciato prevedeva l'attraversamento della placca tramite attraversamento su pietraia; in questo punto purtroppo molte persone hanno perso la vita e dal 2006 si è deciso di deviare il tracciato). Si risale per ripido tratto erboso fino a raggiungere il bivio per il bivacco Manzi Pirotta (2538 m 1.30 h). Si risale il pendio verso sinistra, sempre più povero di vegetazione, fino a raggiungere l'ampia conca ai piedi del Pizzo Torrone orientale. Qui si attraversa verso sinistra un piccolo nevaio che (a seconda del periodo) richiede l'uso di ramponi e piccozza, fino a raggiungere la base del passo. Il Sentiero Roma prosegue sul fianco sinistro, per ripide roccette attrezzate con catene, fino a raggiungere la sella del Passo del Cameraccio (2950 m 1.30h).
Si abbandona il valico con una progressiva discesa su blocchi di granito e placconate fino a raggiungere quota 2700 m. Da qui inizia la grande traversata dell'intera vallata destreggiandosi fra enormi blocchi di granito.
Poco oltre il centro della vallata si raggiunge il Bivacco Kima (2700 m. 2.00 h) posto sull'antica morena alla base del Monte Pioda.
Il sentiero scende lungo il filo della morena laterale del ghiacciaio fino a raggiungere il bacino che viene attraversato a quota 2580 m.
Si sale per detriti fino a raggiungere lo zoccolo della Costiera Remoluzza/Arcanzo, dove un modesto nevaio richiede ( a seconda del periodo) l'uso di ramponi e piccozza. Terminato il nevaio, si risalgono le ripide roccette attrezzate fino a raggiungere la Bocchetta Roma (2898 m 1.30 h).
La discesa verso il rifugio è breve , ma da non sottovalutare poiché richiede destrezza e attenzione su grossi massi fino a raggiungere tratti più dolci ed erbosi che conducono al rifugio Cesare Ponti (2559 m 50 min.)
TAPPA 5
Rifugio Ponti/ Predarossa
Dal rifugio seguire le indicazioni bianche e rosse che partono dalla piazzola dell'elicottero. Dapprima la discesa è su detriti e terreno poco inclinato, fino a raggiungere l'imbocco di un canalino ripido che in breve porta alla seconda piana di Predarossa. Da qui il sentiero segue in parte il corso del torrente Duino, che scende fino alla piana principale di Predarossa. Il sentiero in questo punto è pianeggiante, si snoda su passerelle in legno che proteggono la flora e la fauna locale, fino a raggiungere il parcheggio.
Dal posteggio si percorrono 12 km di strada asfaltata fino a raggiungere Filorera (850 m).
- Partenza da Bagni di Masino (Rif. Omio/Gianetti) Guarda la cartina qui ATTENZIONE: Posteggio a pagamento. Per posteggiare gratuitamente, lasciare l'auto a San Martino e utilizzare il pullman per salire a Bagni di Masino
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Partenza da Predarossa (Rif Ponti) Guarda la cartina qui ATTENZIONE: Contattare il Rifugio Ponti per info sull'accesso alla strada agro-silvo pastorale